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FAQs

Climatizzatori

Un climatizzatore sfrutta le proprietà di un gas nobile, il Freon. Tutti i gas quando si comprimono si riscaldano e poi, una volta raffreddati, diventano liquidi. In seguito alla compressione, l gas refrigeranti passano da una temperatura di 12°C alla bellezza di 80°C, dopo raffreddandosi, come abbiamo detto, diventa liquido. Ora se si forza a passare un gas liquefatto attraverso l’evaporatore, questo espandendosi diventa freddo, il Freon freddissimo.

No, un sistema sottoposto a una corretta manutenzione e pulizia non può che contribuire a un ambiente più salubre.

La tecnologia ad Inverter è integrata nell’unità esterna. La tecnologia ad Inverter può essere paragonata a quella di un’automobile: “Più spingi sull’acceleratore, più vai veloce”.

Livello di pressione sonora (Lp): misura l’energia sonora emessa da una sorgente di rumore, espressa in decibel o dBA. Questa determina il rumore di una unità esterna o interna all’orecchio umano.

Il batterio della legionella è normalmente presente nell’acqua e se inalato è molto pericoloso. In climatizzazione può essere presente in impianti canalizzati, per questo è necessario effettuare annualmente la manutenzione con trattamento specifico.

Le sigle SCOP – SEER, rispettivamente coefficiente di prestazioni stagionale e rapporto di efficienza energetica stagionale, indicano l’efficienza di riscaldamento e raffrescamento dei climatizzatori durante tutto l’anno.

Una pompa di calore estrae energia a bassa temperatura dall’ambiente e ne aumenta la temperatura per riscaldare.

Gli allergeni sono impurità dell’aria che possono provocare una reazione allergica.

La deumidificazione dell’aria si ottiene attraverso il climatizzatore in freddo oppure in sola deumidificazione in quanto raffreddando la propria batteria trattiene il tasso di umidità e lo porta all’esterno attraverso un tubo di scarico condensa.

E’ un’unità di misura che indica la potenza frigorifera di un climatizzatore al fine di dimensionarne la potenza in base ai locali da servire.

Progettare gli impianti di condizionamento non significa soltanto scegliere il modello e installarlo. È necessario un sopralluogo del tecnico, che capirà effettivamente dove e come installare le macchine, pensando anche alle dimensioni dell’impianto in base all’esposizione al caldo ed al freddo dei vari ambienti.

La classe energetica indica il rendimento energetico del climatizzatore a diverse temperature. Oggi i climatizzatori di piu’ alta fascia energetica sono quelli in classe A+++/A+++. Un modello a bassa efficienza può costarvi molte decine di euro in più all’anno di maggior consumo energetico.

Il climatizzatore in pompa di calore fa risparmiare moltissimo, oltre il 30% in meno rispetto al gas, in quanto si tratta di energia rinnovabile.

Viene chiamato a pompa di calore il climatizzatore o il refrigeratore d’aria che riesce a produrre sia il “freddo” sia il “caldo”. Più la pompa di calore riesce a produrre “caldo” a temperature esterne basse, migliore è la qualità.

E’ un gas refrigerante ecologico utilizzato su gran parte dei climatizzatori, che permette consumi energetici bassi e basso inquinamento atmosferico.

E’ un gas refrigerante nuovissimo ed ecologico che permette di raggiungere nei climatizzatori classi di rendimento A+++/A+++

Le detrazioni fiscali riguardano sia il 50% in 10 anni per ristrutturazione sia il 65% per riqualificazione energetica.

Un contributo a fondo perduto del Gse che copre fino al 65% dell’acquisto del climatizzatore.

La legge stabilisce che se si acquista un bene di consumo mobile (si ha diritto a una garanzia legale minima di 2 anni che copra i difetti di fabbrica.

E’ la possibilità di poter gestire i climatizzatori dall’esterno attraverso tablet, smartphone o pc.

L’obbligo di far installare i climatizzatori da aziende certificate con patentino Europeo per i gas refrigeranti.

Un impianto multisplit si ha quando un unico motore gestisce più unità interne da 2 a 5 mediamente.

In caso di non corretta installazione può verificarsi un’uscita di gas refrigerante, per cui si consiglia di far installare climatizzatori ad aziende specializzate.

Sono climatizzatori che non hanno il motore esterno e possono essere installati solo effettuando due fori sulle pareti perimetrali.

Raffreddamento, riscaldamento, deumidificazione, alcuni modelli fanno anche il ricambio aria.

Sono apparati meccanici e chimici che permettono la pulizia dell’aria in ambiente.

E’ un Timer nel telecomando che permette l’accensione e lo spegnimento dei climatizzatori giornalmente o settimanalmente con vari programmi.

Oggi le aziende propongono climatizzatori molto più belli rispetto ad un tempo, di Design accattivante che possano integrarsi perfettamente negli ambienti.

La temperatura migliore, anche per non eccedere nei consumi, è attorno ai 25°C, ma è sempre meglio non scendere sotto 6-7°C rispetto all’esterno.

Non ci sono obblighi di legge per gli impianti sotto i 12 KW ovvero per gli impianti domestici, ma il nostro consiglio è fare un controllo del gas refrigerante e della pulizia della batteria, in modo tale che sia il più efficiente possibile.

Rappresentano i valori di temperatura esterna entro i quali è garantito il funzionamento del climatizzatore anche se a rendimenti inferiori al 100%. Ad esempio, una modello capace di funzionare in totale da -15°C a +46°C è superiore ad uno che oscilla da -10°C a +43°C.

Non bisogna mai farlo. Il gas circola in un circuito chiuso. Quindi se c’è una perdita significa che è stato installato male il climatizzatore.

 

Caldaie

E’ un generatore di calore che sfrutta il combustibile, gas o Gpl per riscaldare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria.

Chiamata anche a “tiraggio naturale, preleva dall’ambiente l’aria che serve per bruciare il gas. I fumi della combustione, caldi e leggeri, vengono scaricati con tiraggio naturale attraverso una canna fumaria.

La caldaia a camera stagna è detta anche a tiraggio forzato. La fiamma è completamente isolata dall’ambiente e l’aria viene prelevata dall’esterno attraverso un doppio tubo che serve a espellere l’aria inquinata interna. In questo caso, il tiraggio è forzato da un piccolo ventilatore inserito nel circuito di combustione. L’installazione di caldaie a camera stagna può essere fatta in qualsiasi locale.

Nella caldaia a condensazione il calore dei gas combustibili, che nei modelli di caldaia tradizionali è espulso con i fumi di scarico, viene, invece, recuperato. Questo vapore caldissimo è, infatti, condensato e riutilizzato nel processo di riscaldamento. Scegliere la caldaia a condensazione consente un notevole risparmio energetico e una minore produzione di inquinamento. Questo tipo di caldaie, essendo totalmente a tenuta stagna, possono essere installate in qualsiasi ambiente domestico.

Le caldaie a condensazione sfruttano energia rinnovabile. Il recupero di tale calore viene realizzato facendo condensare il vapore in questione, che passando allo stato liquido libera calore che viene “catturato” dallo scambiatore della caldaia. Tutto il calore così recuperato si converte in una maggiore efficienza energetica che a sua volta si traduce in una consistente risparmio.

In linea di massima, prendendo come riferimento una famiglia media italiana che vive in una abitazione con un impianto tradizionale, il risparmio annuale si aggira intorno ai 400-500 Euro, in ragione di una serie di fattori, che diventa ancora maggiore se l’isolamento della casa è ad alta efficienza e/o se vengono utilizzati dei radiatori appositi.

I costi variano moltissimo a seconda delle caratteristiche della caldaia scelta, così come per altro succede con le altre caldaie. Una buona caldaia incluso installazione puo’ variare tra i 1300 euro ed i 2000 euro.

Esistono due tipi di incentivi di cui è possibile godere: quelli per le ristrutturazioni e quelli per le riqualificazioni energetiche. I primi, danno diritto ad una detrazione del 50%. La seconda è invece del 65%.

È il registro ufficiale di tutto l’impianto di riscaldamento e di condizionamento dell’abitazione, viene redatto dall’installatore e consegnato al responsabile dell’impianto, il libretto è tenuto aggiornato dal manutentore dell’impianto.

Non è vero, sostituire una caldaia tradizionale con una a condensazione, anche in un impianto termico con radiatori, consente comunque un risparmio sui consumi (solitamente superiore ad un 25% annuo).

Le valvole termostatiche sono componenti da installare sui radiatori allo scopo di regolare la quantità di acqua che scorre all’interno di ogni singolo radiatore in funzione della temperatura richiesta dall’ambiente al fine di ridurre i consumi energetici.

La dichiarazione di conformità è un documento che certifica l’assunzione di responsabilità da parte della ditta installatrice dell’esecuzione degli impianti a regola d’arte e di garantirne la sicurezza. Il DM 37/08 rende obbligatorio il rilascio della “Dichiarazione di Conformità”.

Dal punto di vista del comfort è una questione puramente soggettiva. Dal punto di vista funzionale la temperatura corretta sarebbe quella che ti consente l’utilizzo senza doverla miscelare con la fredda e generalmente si può indicare intorno ai 45°C.

La legge stabilisce un limite massimo di 20 °C, con un risparmio di oltre il 5%, se si riesce a mantenere questa temperatura.

Si, le caldaie a condensazione sono dotate di un tubo in più rispetto alla tipologia di caldaia tradizionale, in quanto questo è lo scarico della condensa di combustione.

Si. In commercio sono presenti tipologie di caldaie a condensazione con sistemi di protezione che possono essere installate anche in ambienti esterni.

Nella produzione istantanea la caldaia si attiva esclusivamente quando si effettua un prelievo di acqua calda. La caldaia che è in stand-by, si attiva, e scalda l’acqua man mano che le scorre all’interno. E’ la modalità di produzione acqua calda di maggior risparmio e di illimitata durata. La caldaia con accumulo ha un boiler che contiene acqua .Questo genere di caldaie è più indicato nei casi di prelievi contemporanei da più rubinetti (ad esempio abitazioni con più bagni) oppure necessità di riempimento vasche da bagno. Permettono maggiori temperature e maggiori portate.

Le caldaie ad incasso sono ideali per l’installazione all’interno dell’abitazione, sono sostanzialmente degli apparecchi a scomparsa totale: l’apposito armadio di protezione si inserisce nel muro dell’edificio ed all’interno viene posizionata la caldaia.

Controllare il livello dell’acqua in caldaia, deve essere circa 1.e 1.2 Bar.
Controllare le pile del termostato.
Controllare che il rubinetto del gas sia aperto.
Controllare l’interruttore della caldaia sia su on o in posizione acceso. .

I pannelli solari termici non sono un sostituto della caldaia, ma un sistema complementare per ridurre il consumo di gas necessario al riscaldamento dell’acqua sanitaria. Anche in presenza di pannelli solari termici è quindi opportuno far installare una caldaia a gas. In molti casi è possibile collegare in serie il pannello solare termico e la caldaia in modo da far lavorare di meno quest’ultima e risparmiare sul consumo di gas. Quest’ultima soluzione garantisce la produzione d’acqua calda in qualsiasi momento e di fronteggiare qualsiasi situazione d’emergenza.

 

Scaldabagni

Lo scaldabagno produce l’acqua calda per uso sanitario, per riscaldare l’acqua della doccia, dei sanitari e del rubinetto della cucina mentre la caldaia domestica genericamente intesa, che in termini più tecnici si definisce “combinata”, produce sia l’acqua calda per il bagno e per la cucina, sia quella destinata al riscaldamento.

Lo scaldacqua elettrico ha un boiler di accumulo e consuma circa 2.000 watt/h mentre lo scaldabagno a gas garantisce un flusso d’acqua calda ad una temperatura controllata.

No. Al posto del tradizionale bollitore, la produzione di acqua calda in istantanea fa sì che il consumo del combustibile avvenga solo a fronte di una effettiva richiesta. L’acqua non ha bisogno di essere accumulata, pertanto non è soggetta ad alcun rischio di formazione di batteri di Legionella pneumophila, e ciò garantisce sicurezza e maggior comfort sanitario.

Si consiglia di effettuare controlli specializzati dell’apparecchio con cadenza biennale. Nel caso in cui siano riscontrate anomalie di qualsiasi tipologia si consiglia di rivolgersi al centro assistenza tecnica autorizzato più vicino.

In base al numero di persone presenti e al numero di utenze domestiche, 12 litri 1 persona, 15 litri due persone, 18 litri 4 persone.

Si possono avere scaldabagni sia istantanei che con accumulo, fino a 100 litri con accumulo pensile, oltre a basamento.

Sono quelli che non hanno bisogno di copri caldaia e possono rimanere alle intemperie.

Esistono scaldabagni condensazione di grande portata dai 22 ai 27 litri minuto.

Lo scaldabagno non è un impianto termico e quindi non è soggetto alle disposizioni previste dall’art. 5 comma 9 del DPR n. 412/1993 e s.m.i. che disciplina lo scarico dei prodotti della combustione degli impianti termici.

Sostituendo l’apparecchio con uno a gas, questa famiglia dovrebbe sostenere un costo iniziale tra gli 500 e i 1.000 euro, ma la sua spesa annuale per la produzione di acqua calda diminuisce di circa 300 – 400 euro. Di conseguenza, il risparmio annuo consentirà di recuperare la spesa iniziale in circa 3 anni.

 

Pannelli Solari

I pannelli solari termici permettono di riscaldare l’acqua sanitaria per l’uso quotidiano senza utilizzare gas o elettricità. Si basano su un principio molto semplice: utilizzare il calore proveniente dal Sole e utilizzarlo per il riscaldamento o la produzione di acqua calda che può arrivare fino a 70° in estate, ben al di sopra dei normali 40°-45° necessari per una doccia.

Un pannello solare termico (o collettore solare) è composto da un pannello captante in grado di assorbire il calore dei raggi solari e trasferirlo al serbatoio di acqua. La circolazione dell’acqua dal serbatoio al rubinetto domestico è realizzata mediante circolazione naturale o forzata, in quest’ultimo caso il pannello solare integra una pompa idraulica con alimentazione elettrica.

In Italia godiamo di un’insolazione media di 1500 kWh/m2 ogni anno. Anche ipotizzando un rendimento medio dei pannelli solari termici, 160.000 mq di pannelli solari installati in una qualsiasi regione italiana farebbero risparmiare in bolletta circa 8 milioni di metri cubi di metano altrimenti utilizzati per alimentare le caldaia a gas o circa 80 Gwh di energia elettrica degli scaldabagno elettrici.

Un pannello solare termico impiega circa 5 ore per riscaldare l’acqua del serbatoio. Il periodo di tempo necessario è fortemente variabile in base all’esposizione solare, alla stagione, alle condizioni meteorologiche e alla latitudine. Quando il cielo è coperto e in inverno il rendimento dei pannelli solari cala dagli 80° ai 40°. Nelle ore notturne è soltanto possibile utilizzare l’acqua riscaldata precedentemente nelle ore del giorno. Una volta esaurita occorrerà attendere di nuovo il sorgere del giorno e le ore necessarie per riscaldare nuovamente l’acqua. Per queste ragioni è consigliabile abbinare il pannello solare termico a una caldaia a gas.

Il numero dei pannelli solari termici determinato dalle esigenze dell’utenza e dal clima del luogo. Un pannello termico della dimensione di due metri quadri riesce a soddisfare in media 150/200 litri d’acqua calda al giorno alla temperatura media di 45°.

Il consumo medio di acqua calda per persone è di circa 30-50 litri al giorno, pertanto un metro quadro di pannello dovrebbe soddisfare le esigenze d’acqua calda di 1-2 persone.

La tecnologia ha superato da tempo questi handicap. L’acqua sanitaria riscaldata viene mantenuta in serbatoi coibentati per garantire un’autonomia per molte ore. In caso di bassa gradazione all’interno del bollitore, la caldaia a gas, oppure un corpo scaldante sussidiario aiuta a ripristinare la temperatura nel bollitore.

I principali modelli di pannelli solari termici (o collettori solari) sono distinti indue gruppi diversi: Pannelli solari vetrai piani. Pannelli solari sottovuoto.

Esistono sistemi a circolazione naturale, a circolazione forzata e a svuotamento.

Quando ho il bollitore direttamente sul pannello che va sul tetto.

E’ un sistema che prevede il bollitore in un vano tecnico ed il pannello sul tetto. In questo caso la caldaia interagisce in caso di mancanza di sole sul bollitore evitando di far rimanere l’utente senza acqua calda sanitaria.

Si tratta di impianti ben diversi fra loro. Sia per i principi della fisica che vanno a sfruttare, sia per i componenti che utilizzano. In estrema sintesi il collettore è un apparato idraulico, mentre il modulo fotovoltaico è un apparato elettrico. Un collettore solare sfrutta la radiazione solare per scaldare l’acqua e alimentare il riscaldamento degli ambienti. Un modulo solare (detto anche modulo fotovoltaico o generatore solare) trasforma direttamente la radiazione solare in corrente elettrica.

Nelle analisi tecniche ed economiche si usa accreditare l’impianto di una vita complessiva di 20 anni.

Abbreviato in A.C.S. è l’acqua normalmente utilizzata per il consumo del bagno e della cucina. Proviene dall’acquedotto e viene riscaldata tramite riscaldatori che utilizzano combustibili tradizionali (scaldabagno, caldaia, etc.) oppure con il sole attraverso impianti solari.

In linea di principio un impianto solare termico può essere installato senza alcuna autorizzazione. Se si tratta di un edificio in costruzione è preferibile integrare il tetto solare nella licenza stessa dell’edificio in costruzione. Qualora il tetto o le superfici di copertura dell’abitazione siano “parti comuni” di un condominio, e’ necessario inoltrare apposita richiesta all’amministratore.

Non ci sono esclusioni di sorta. Di fatto è sufficiente variare l’ancoraggio in base alla conformazione strutturale ove vengono posizionati i pannelli, ed il gioco è fatto.

Il dimensionamento e la tipologia di collettore solare termico da utilizzare è la risultante che emerge da quali benefici desideriamo apportare con tale sistema. Per esempio, dobbiamo prima stabilire se verrà utilizzato solo per produrre acqua calda sanitaria, in questo caso sarà considerato il numero delle persone che abitano in un immobile. Se invece vi è la possibilità di supportare pure il riscaldamento si considerano tutta un’altra serie di fattori.

 

Scaldabagno Pompa di Calore

Lo scaldacqua a pompa di calore è un prodotto ancora relativamente poco conosciuto in Italia, ma rappresenta una alternativa piuttosto efficiente e ragionevolmente economica per la produzione di acqua calda sanitaria.

Chiariamo subito una questione terminologica. Quando si parla di boiler a pompa di calore, o di scaldabagno a pompa di calore, si parla sempre della stessa cosa. Ossia dello scaldacqua a pompa di calore, come è più diffusamente noto.

Esso è costituito da un circuito chiuso, percorso da uno speciale fluido (frigorigeno) che, a seconda delle condizioni di temperatura e di pressione in cui si trova, assume lo stato di liquido o di vapore. Il calore sviluppato si trasferisce all’acqua la quale viene cosi’ scaldata a costo quasi zero.

L’efficienza di una pompa di calore è misurata dal coefficiente di prestazione “C.O.P.”. Si tratta del rapporto tra energia fornita (calore ceduto al mezzo da riscaldare) ed energia elettrica consumata.

Per la generalità dei casi, si può sostenere che si ha convenienza economica, se si impiega la pompa di calore per la climatizzazione. La convenienza si riduce notevolmente nelle applicazioni per la sola produzione di acqua calda sanitaria e per il solo riscaldamento.

Esistono tre tipi, monoblocco murali, monoblocco a basamento, splittati con motore esterno di un climatizzatore.

Un prodotto efficiente consuma meno: ne discende che, rispetto a uno scaldacqua elettrico di pari litraggio, si ha un risparmio energetico ed economico fino al 75%. Lo scaldabagno in pompa di calore e’ quindi un investimento ideale che si ripaga generalmente in 3 anni.

Semplice, basta praticare un foro sul perimetro oppure installarlo come un climatizzatore classico.

Di solito si tratta di circa 30/50 litri per persona al giorno.

€ 400 per gli scaldacqua a pompa di calore con capacità inferiore o uguale a 150 litri (in 1 anno)
€ 700 per gli scaldacqua a pompa di calore con capacità superiore a 150 litri (in 2 anni) .

Detrazione del 65% per riqualificazione energetica in 10 anni

 

Pompe di Calore Aria Acqua

Le pompe di calore permettono di risparmiare sul riscaldamento, abbattendo i consumi di energia e quindi i costi fino al 50% rispetto ad una caldaia a condensazione. Anche se alimentate da elettricità, queste macchine utilizzano infatti energia rinnovabile, perché trasferiscono il calore da una sorgente esterna all’ambiente da climatizzare o all’acqua di un circuito di riscaldamento.

I costi di un impianto con pompa di calore variano a seconda potenza necessaria per riscaldare e raffreddare l’abitazione e quindi della dimensione e dell’isolamento dello stesso.

Non esistono requisiti particolari per l’installazione di una pompa di calore in quanto le aziende offrono una vastissima gamma di sistemi in pompa di calore in modo da poter soddisfare le esigenze dei diversi tipi di.

A seconda del tipo, la pompa di calore può essere installata in vano tecnico all’interno dell’abitazione, nel sottoscala, sul pianerottolo, all’esterno dell’abitazione, sul balcone. La cosa importante e’ quella di trovare un’ubicazione per l’unita’ esterna.

Permette di dimezzare la bolletta per il riscaldamento rispetto ad una caldaia.
Permette di fornire con una sola unità sia calore per il riscaldamento che il raffrescamento.
Gode di tre incentivi alternativi: le detrazioni fiscali del 50%, 65% e il conto termico .

Utilizza energia rinnovabile sintetizzando il calore latente esterno. Non usa combustibili.

Le pompe di calore sono in grado di trasferire l’energia presente in natura all’interno degli ambienti riscaldandoli quando è freddo e raffrescandoli quando è caldo. Così come un frigorifero domestico sottrae calore dagli alimenti per mantenerli freschi, disperdendolo nella cucina attraverso la serpentina posta sul retro, allo stesso modo la pompa di calore sottrae energia alla terra, all’aria o all’acqua trasferendola all’interno degli ambienti sotto forma di calore per il riscaldamento invernale e l’acqua calda sanitaria.

La differenza fra una caldaia a condensazione e una pompa di calore risiede nella modalità della produzione del calore stesso: la caldaia, al massimo, può fornire il calore che la quantità e il potere calorifico del combustibile consentono. La pompa di calore, invece, non ha limiti di questa natura rispetto all’energia immessa.

Esistono varie tipologie di pompe di calore. Per ottenere la massima efficienza in termini di risparmio energetico ed economico, oltre che per avere la certezza di un corretto funzionamento, è necessario scegliere il modello più adatto alla propria abitazione tenendo conto di diversi fattori.

Per il corretto dimensionamento di una pompa di calore vanno considerati diversi fattori tra cui: caratteristiche di isolamento dell’immobile oggetto di analisi, zona climatica, volumi riscaldati, numero di abitanti e tipologia terminali (pannelli radianti, ventilconvettori, radiatori).

Per calcolare che potenza debba avere una pompa di calore a servizio di un appartamento vanno considerati diversi fattori tra cui: caratteristiche di isolamento dell’immobile oggetto di analisi, zona climatica, volumi riscaldati, numero di abitanti e tipologia terminali (pannelli radianti, ventilconvettori, radiatori.

Con una pompa di calore posso produrre acqua calda sanitaria, aggiungendo un bollitore di accumulo ed eventualmente un sistema solare termico.

Esistono a bassa temperatura ed ad alta temperatura, sia per sistemi radianti, fancoils e per i termosifoni da casa.

Sono macchinari che collegati ad una caldaia a condensazione lavorano in alternanza al fine di gestire i consumi energetici in maniera piu’ conveniente.

 

Stufe a Pellet

Il Pellet è una biomassa solida che si ottiene dagli scarti di lavorazione del legno. Semplici processi meccanici ad elevata pressione attivano la Lignina, una sostanza naturalmente presente nel legno, permettendo di ottenere la classica forma a cilindro. Il risultato è un combustibile con minimo contenuto di umidità, elevato potere calorifico e di facile stoccaggio. I bassi costi d’acquisto rispetto agli altri combustibili da riscaldamento, fanno del Pellet la biomassa ideale per riscaldare la propria abitazione, diminuendo i costi e senza rinunciare alla flessibilità ed autonomia dell’impianto.

L’economicità unita all’autonomia. I prodotti a pellet si accendono e si spengono automaticamente grazie alla programmazione del Timer.

Il pellet di buona qualità attualmente è venduto fra i 4,5 € e i 5,5 € per un sacco da 15 Kg. Bruciare pellet di buona qualità aiuta ad avere rendimenti superiori ed una minore manutenzione.

Il consumo orario dei prodotti a pellet va da un minimo di 0.9 Kg/h ad un massimo di 3.8 Kg/h per i prodotti Idro. L’autonomia massima di funzionamento è di 28 h.

E’ necessario mantenere il braciere pulito affinchè non vi siano complicazioni per l’accensione automatica. Bruciando pellet di buona qualità si può arrivare fino a diversi giorni senza effettuare alcuna manutenzione.
E’ necessario anche effettuare una manutenzione stagionale proprio come per le caldaie a gas, la quale comprende la pulizia dei canali fumo interni alla stufe e quelli della canna fumaria.

Nel caso in cui venga bruciato pellet di buona qualità e la canna fumaria sia installato secondo normativa non vi saranno problemi relativi alla visibilità della fiamma. Le stufe a pellet di qualita’ sono dotate di Crogiolo con doppia combustione per una totale ed efficacie combustione del pellet.

No, qualsiasi combustione che riguardi biomasse legnose necessita di un’uscita fumi adeguatamente dimensionata.

La canna fumaria per un prodotto a pellet deve sempre terminare con uno scarico a tetto. Nei tratti interni bastano tubi in acciaio adatti per l’installazione di stufe a pellet. Per i condotti esterno invece è necessario utilizzare tubazioni coibentate per evitare problemi di condensa.

Dipende dalla potenza e dal suo Rendimento Utile Nominale. Se una stufa ha una potenza di 12 kW ed un rendimento dell’80% l’operazione sarà: 12*0,8=9,6 kW.
Per individuare la superficie riscaldabile nella tua abitazione tieni presente che in una casa mediamente isolata 1 kW può scaldare 10 mq (con altezza piano di circa 3 m). 9.6 kW corrispondono perciò a circa 96 m2 in condizioni di isolamento medio

No. All’interno del serbatoio può essere inserito solo ed esclusivamente pellet. Qualsiasi altro materiale, di varia grandezza e dimensione, può comprometterne il funzionamento.

Il pellet va conservato in un luogo asciutto e lontano dall’umidità. Immettere nella stufa pellet bagnato o umido può comprometterne il funzionamento.

Si. Le aziende suggeriscono una pulizia quotidiana di pochi minuti (aspirazione ceneri focolare e pulizia vetro) ed una pulizia stagionale più approfondita, generalmente effettuata dai Centri Assistenza Tecnica autorizzati.

Una Stufa a pellet, garantisce tempi di autonomia maggiori senza presidio e senza la necessità di essere costantemente caricata. Grazie al pannello digitale può essere programmata e può essere dosata la quantità di pellet che viene introdotta nel focolare in maniera automatica.

Per individuare la stufa più adatta, va calcolato il fabbisogno termico dell’abitazione, che dipende da come sono posizionate le varie stanze, da quanto è isolato l’appartamento e da che tipo di infissi sono stati installati.

Non è facile determinare il consumo e il risparmio derivante dalle stufe a pellet, perché il rendimento e la capacità di generare tutto il calore di cui abbiamo bisogno, dipendono da moltissimi fattori. Ad oggi sicuramente legna e pellet sono i combustibili che costano di meno sul mercato.

Si, ma con alcune importanti precisazioni sullo scarico dei fumi. Lo scarico fumi (di una stufa a pellet, a legna, o ad altro) è infatti il fattore più importante da considerare nell’acquisto di un apparecchio per il riscaldamento giacché, per chi acquista un qualunque apparecchio per il riscaldamento che necessiti di uno scarico fumi, è necessario scaricare a tetto.

Esistono ad aria, ad aria canalizzabili, idro, e caldaie per riscaldamento e acqua calda sanitaria.

Con stufe idro e caldaie idro posso coleggare un sistema solare o solo un bollitore per acqua calda.